Il torrente Lavino

Il torrente Lavino sorge in località “Croce delle Pradole” a 687 mslm, a sud-est di Monte Pastore. Il torrente raccoglie le acqua dei fossi, degli scoli, dei canali, dei rii e dei suoi affluenti dalle colline bolognesi.,

Narrano gli storici che l’alveo dell’antico “Lavino” confluiva nel fiume Reno, scendendo dalle colline di Gesso, passando per Olmetola, Borgo Panigale, lambendo la zona sud di San Vitale di Reno.

Di questo alveo, attivo in epoca romana, è rimasta una traccia evidente nel “Canalazzo”, che dal “Morazzo” attraversa Casteldebole.

In tempi successivi le innondazioni del Reno si espansero ed alzarono il terreno, costringendo il Lavino a scaricarsi più a ovest negli acquistrini e non essere più un affluente del Reno.

Nelle paludi di Rigosa già esisteva uno scolo chiamato “Lavinello”, che era un affluente del Samoggia, nella zona di Forcelli. Attorno all’anno 1000 le autorità e gli abitanti favorirono la deviazione del Lavino nel Lavinello, fino alla strada Persicetana. Il nuovo Alveo fu prima chiamato “Lavino Nuovo”, per poi chiamarsi definitivamente “Lavino”.

Sul finire del 1600 e l’inizio del 1700, il torrente ancora poco protetto da argini, cambiò di nuovo il percorso, avvicinandosi alla fiancata nord della chiesa di Rigosa, deviando verso est. Questo prima dell’anno 1740.

Il cippo del triunvirato

Nei pressi dell’argine ad est, nel comune di Calderara di Reno, si trova il Cippo del Trinvirato (località Mezzomondo, nei pressi di Sacerno) eretto per ricordare il celebre incontro del 27 novembre 43 AC, voluto dai consoli romani Antonio, Lepido e Ottaviano.

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